“Il barcaiolo, puntando un remo alla proda, se ne staccò; afferrato poi l’altro remo, e vogando a due braccia, prese il largo, verso la spiaggia opposta.” (Alessandro Manzoni, I Promessi Sposi, cap. VIII)
Quella che è oggi nota come lucia, grazie all’eredità lasciata dal Manzoni, è in origine il batèl, una delle più antiche e caratteristiche imbarcazioni lariane, nata come barca da lavoro per il trasporto del pesce e poi utilizzata anche a uso dei passeggeri. Le origini di tale imbarcazione si fanno risalire tra il 1500 e il 1600. Era una barca a fondo piatto, robusta e maneggevole; per la sua costruzione veniva usato quasi soltanto legname di castagno ma nell’ultimo secolo sono stati preferiti legni più pregiati (mogano e larice), più che altro per accontentare il gusto delle famiglie patrizie.
Oggi la lucia è divenuta simbolo del Lago di Como. Per l’immaginario collettivo è, infatti, immediata l’evocazione dell’iconografia e delle atmosfere di manzoniana memoria di cui sono permeati il territorio lacustre e la sua storia: forte è ancora oggi il legame con i luoghi e i simboli del capolavoro letterario e la lucia stessa conserva intatto questo valore evocativo. Sul Lario, gli appassionati delle tradizioni locali, con l’intento di conservare nel tempo l’immagine di questa imbarcazione, organizzano nel corso della stagione estiva regate competitive e pali remieri (http://www.lakecomo.it/…/regate_lucie_2016_tra_sport_e_cult…): non sarà difficile, quindi, vedere equipaggi sfidarsi a colpo di remo fra le acque cristalline del nostro lago, così come il turista che giunge sulle sponde del Lario si sentirà come in un quadro di altri tempi rimembrando Lucia celebrare il suo famoso “Addio monti”.
(foto dal web e da Archivio Provincia di Lecco)